Agronomo Milano: gestire il verde

Milano: una riflessione sugli olmi di via Mac Mahon

28.10.2014 17:50
 
Passi in avanti sulla tutela del verde?
La stampa meneghina ha dato grande spazio alla vicenda che ha visto
protagonisti i 180 olmi che crescono lungo la tramvia di via Mac Mahon (zona 8).
 
Al seguente link è possibile consultare alcuni degli articoli usciti sulla vicenda:.articoli Milano pdf (285186).
 
Il Comune di Milano, infatti, deve sostituire le rotaie a pochi passi dagli olmi. Secondo le informazioni di dominio pubblico gli olmi avrebbero circa settant’anni, mentre le rotaie avrebbero raggiunto un’usura non più tollerabile così da rendere necessaria la sostituzione e imminenti i lavori di rifacimento. Lavori che in un primo tempo dovevano comprendere l’abbattimento di tutti gli alberi.  
La notizia ha suscitato la netta contrarietà degli abitanti della zona che, insieme ad alcune associazioni ambientaliste locali, si sono spese in difesa degli olmi facendo ricorso presso gli organi competenti. 
Entrambe le posizioni, da una parte l’esigenza di Atm di sostituire la linea tranviaria e, dall’altra, la volontà di proteggere gli olmi che, ormai sono diventati parte integrante del paesaggio urbano, vanno nell’interesse di elementi importantissimi della vita cittadina. Fermo restando  che la sicurezza delle persone è una priorità assoluta che non deve essere mai subordinata ad altri aspetti, è evidente come il valore della vegetazione urbana, e in particolare gli alberi di alto fusto, sia sempre più riconosciuto dai milanesi.
Riconoscimento che ormai arriva anche dalla normativa nazionale che in più occasioni ha ribadito la grande importanza delle alberature cittadine e la necessità della loro tutela. Basti pensare alla recente legge 14 gennaio 2013, n.10, che riconosce quali alberi monumentali anche i filari collocati nel centro della città. 
 
Il confronto tra le due parti ha portato ad alcune importanti modifiche dei lavori di rifacimento che saranno condotti con una serie di accorgimenti che dovrebbero risparmiare la maggiorparte degli olmi. 
I lavori inizieranno a gennaio 2015 e saranno condotti in buona parte senza l’utilizzo di macchine escavatrici che potrebbero compromettere irrimediabilmente le radici. Inoltre anche la profondità di scavo è stata portata dai 50 cm previsti inizialmente agli attuali 38. Ogni albero sarà comunque sottoposto a valutazione di stabilità. Il cantiere sarà seguito da un Dottore agronomo che controllerà lo stato di avanzamento dei lavori e il rispetto di tutti quelle operazioni necessarie a salvaguardare gli alberi. La cittadinanza sarà aggiornata costantemente sullo stato dei lavori per mezzo di apposite bacheche informative. 
La situazione descritta è abbastanza complessa in quanto la sostituzione della linea tramviaria è necessaria, ma al tempo stesso il doppio filare di olmi rappresentano davvero un valore ambientale considerevole, riconosciuto dagli abitanti. 
Alla base della vicenda c’è una criticità di fondo rappresentata dall’eccessiva vicinanza degli alberi alla sede viaria del tram. Situazione che, infatti, si riscontra difficilmente nelle altre capitali europee dove, le tramvie non sono così frequentemente affiancate da alberi ad alto fusto, e le specie messe a dimora sono diverse. Gli olmi, tra l’altro, sono alberi di grande vigore che possono raggiungere notevoli dimensioni e quindi maggiormente adatti a contesti particolarmente spaziosi dove le radici possono esplorare una buona quantità di superficie libera da impermeabilizzazione. Sicuramente in quella posizione sarebbero stati più opportuni degli alberi di dimensioni più contenute come ciliegi da fiore o alberi di giuda. Certo è che ormai i percorsi tramviari affiancati da platani, olmi e bagolari sono diventati un elemento caratteristico del paesaggio urbano della capitale lombarda, a cui tutta la cittadinanza sembra essersi particolarmente affezionata, soprattutto in ragione del notevole colpo d’occhio e del grande ombreggiamento che queste piante esercitano nei mesi più caldi. 
Gli olmi oggetto della controversia sono comunque piante che hanno ampiamente raggiunto la maturità e che in città sono sottoposte a continui stress (soprattutto compattamento del terreno). Pertanto è importante un monitoraggio piuttosto frequente in quanto in queste condizioni gli alberi possono essere facili attacco di funghi cariogeni. Eppure, qualora la verifica di stabilità accompagnata da analisi strumentale e relazione tecnico-agronomica firmata da un dottore agronomo, regolarmente abilitato, attesti che gli alberi non presentino gravi difetti strutturali è ragionevole pensare che questi alberi possano ancora esercitare i propri effetti positivi sulla città di Milano e i milanesi. Perché, dunque non pensare di eseguire i lavori di rifacimento con alcune accortezze per tutelarli?
La vicenda di via Mac Mahon individua un nuovo approccio verso l’opera pubblica che per essere compresa e rispettata dalla cittadinanza deve essere necessariamente condivisa. In questo nuovo approccio, il verde urbano è una componente non secondaria su cui si avverte sempre più bisogno di professionisti preparati capaci di pianificare e programmare interventi corretti sotto tutti i punti di vista.
 

Contatti

Andrea Bucci dottore agronomo a Milano, Monza, Pavia, Lodi, Bergamo e Brescia. Agronomo Milano.

bucci.agronomo@gmail.com

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Cesano Boscone (Milano)

Verifica della stabilità degli alberi (Visual tree assessment - VTA), programmazione di potature, abbattimenti e sostituzioni di alberi di alto fusto. Progettazione, gestione e idee per la manutenzione di giardini, terrazzi, alberi e tutte le classi di verde pubblico e privato. A Milano e provincia...ma non solo!


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